La grammatica di Nisida
Le regole della lingua come pretesto per un libro che traduce in narrazione l'incontro tra la scrittura e i ragazzi del carcere di Nisida Quando Maria Franco chiama, si può soltanto rispondere. Insegna, Maria Franco, e lo fa nelle aule del carcere minorile di Nisida, l’isola col braccio proteso alla terra. Ha davanti a sé una scolaresca sui generis che poggia su una scala di valori rudimentale e precisa al tempo stesso, un gradone che non spazzi via dispensando facili sorrisi e che, frapponendosi, rischia di portare all’incomunicabilità. È proprio su questo terreno scosceso che prende corpo l’intuizione di Maria: la scrittura. Se per i ragazzi di Nisida è così difficile lasciarsi alle spalle un codice etico in cui ogni parlare si scontra con il mix di omertà e pudore, la parola scritta può rappresentare la via d’uscita per esprimere il sé, per provare a rimodellarsi, ricostruirsi. Da qui la nascita di un laboratorio di scrittura nel quale l’infaticabile Maria è riuscita a coinvolgere scrittori sensibili e generosi che, assieme ai ragazzi, compiono un percorso narrativo catartico oltre che creativo.
I tre volumi antologici pubblicati finora dall’editore Guida testimoniano lo spessore umano di questo lavoro collettivo e solidale. Un lavoro che adesso sfocia in una quarta antologia, stavolta in formato eBook, edita da Caracò. Il titolo, La grammatica di Nisida, va inteso alla lettera ma vuole anche essere una metafora. Grammatica è insieme di regole, è analisi e controllo, è binario su cui stare in equilibrio per non inciampare negli errori, filo su cui tessere e costruire nuove storie. Tutte vere come quelle che, dietro l’escamotage della finzione letteraria, si raccontano in questo libro elettronico. A firmarle sono (in ordine alfabetico) Viola Ardone, Luigi Romolo Carrino, Daniela de Crescenzo, Maurizio de Giovanni, Alessandro Gallo, Antonio Menna, Tjuna Notarbartolo, Patrizia Rinaldi. La prefazione è di Luisa Mattia. Tra i testi, anche Ognuno è il luogo in cui nasce, una sorta di traccia fantasma che non mancherà di sorprendere il lettore.
A sorprendere me invece è stata lei, Maria Franco, quando mi ha invitata a partecipare al laboratorio di scrittura che a Nisida è ormai diventato una tradizione. Ne La grammatica, quindi, è confluito anche un mio racconto, Sì, viaggiare. Ne è protagonista il giovane Klaus che, suo malgrado, tanto ha in comune con i ragazzi e le ragazze che vivono a Nisida. La mia intenzione era quella di dimostrare la mobilità di taluni concetti, spesso erroneamente ritenuti definitivi e assoluti, e questa è stata l’impostazione che ho dato agli incontri avvenuti in aula. Essere lì, arrampicarmi sui tornanti per andare a parlare di letteratura, mi ha arricchita di una prospettiva che mi mancava. Perché una volta lì, agli abitanti di Nisida devi mostrarti per ciò che sei veramente, eliminando le sovrastrutture che ti sostengono altrove. Devi escludere la vanità, che regna in mezzo ai libri e ai loro autori, e gli orpelli di costume. A Nisida devi essere sincero perché quei ragazzi sono più furbi di te e, se menti, neppure la scrittura ti potrà salvare.
A Maria, il mio grazie.
Anna Petrazzuolo
Link Caracò Editore
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